venerdì 12 ottobre 2012

Lo "spacchettamento" della Tokyo Station e il signor boulevard Marunouchi Nakadori

Finalmente dopo 5 anni di lavori la Tokyo Station è stata riaperta e riportata al suo antico splendore con una ricostruizione fedele al progetto originale realizzato dall'architetto Tatsuno Kingo nel 1914.

Oltre ad essere la stazione più importante del Giappone per numero di treni che vi transitano ogni giorno, attualmente questo restauro la carica di un valore altamente simbolico: infatti le tegole di ardesia utilizzate per ricostruire il tetto provengono da alcune miniere di Ogatsu, nella città di Ishinomaki, prefettura di Miyagi, una delle zone più colpite dallo tsunami del marzo 2011. Quando lo tsunami ha colpito distruggendo tutto ciò che trovava al suo passaggio, anche l'azienda dove si trovavano queste tegole è stata completamente rasa al suolo, ma alcuni blocchi di tegole, accatastati e impacchettati, pronti per essere spediti al cantiere della Tokyo Station, sono miracolosamente rimasti intatti. L'utilizzo di queste tegole di ardesia per la ricostruzione della Tokyo Station quindi rappresenta anche la ricostruzione del Giappone stesso che rialza la testa e riparte dopo la "triplice catastrofe" dell'anno scorso.



Quindi, un po' perché spacchettata da poco, un po' perché , come tutti i bambini del mondo, i giapponesi (di tutte le età) sono appassionati di treni, il piazzale di fronte alla stazione era affollatissimo di persone che volevano ammirare e scattare miliardi fotografie da tutte le angolazioni.


Il motivo, però, per cui ero andata nella zona della stazione era per vedere l'esposizione temporanea "Marunouchi Bench Art", una serie di statue prevalentemente in bronzo, disposte lungo le panchine di Marunouchi Nakadori, un boulevard alla francese, alberato e pieno di negozi eleganti e molto costosi.

Tra i 20 personaggi raffigurati, prevalentemente giapponesi, c'erano però anche volti noti del mondo occidentale, quali Albert Einstein, Charlie Chaplin ed un tale Josiah Conder, architetto britannico che fu assunto dal governo Meiji (fine XIX secolo) per costruire, tra i vari edifici, anche il Mitsubishi Ichigokan, attualmente adibito a museo, poco distante da dove è posizionata la sua statua. 

 Charlie Chaplin

 Josiah Conder

 Mitsubishi Ichigokan

Per quanto riguarda i giapponesi, la lista è molto più lunga: si va da Misora Hibari, celebre cantante dalla popolarità immensa in Giappone, famosa soprattutto per il brano "Kawa no nagare no you ni", a Baba Giant, un wrestler professionista fondatore della All Japan Pro Wrestling League.
E poi Rika-chan, una bambola prodotta dalla Tomy Company Ldt. sul mercato da ben 40 anni; Kamen Raider 仮面ライダー un supereroe con i poteri di una cavalletta, protagonista di un live action andato in onda nei primi anni Settanta; il teatro Takarazuka, famosa compagnia teatrale di sole donne originaria dell'omonima città; Hakuhō Shō, un lottatore di sumo dalle origini mongole che ha raggiunto il grado più alto nella disciplina, il titolo di yokozuna; Ai Fukuhara, giocatrice di ping pong che ha iniziato questo sport all'età di 3 anni e che ha vinto una medaglia d'argento alle recenti Olimpiadi di Londra.

 Hakuhō Shō

 Kamen Raider

Rika chan

A questi personaggi contemporanei vanno ad aggiungersi le figure storiche: da Saigō Takamori, noto per la cosiddetta "Ribellione di Satsuma" nel periodo Meiji (che il film americano "L'ultimo samurai" riprende in forma romanzata), Sakamoto Ryōma, leader del movimento che univa i feudi di Satsuma e Chōshū dalla parte dell'imperatore contro l'ultimo shogun Tokugawa; ed infine famosissimo shogun Tokugawa Ieyasu, uno dei tre unificatori del Giappone assieme a Oda Nobunaga e Toyotomi Hideyoshi, primo shogun della dinastia Tokugawa da cui prende nome l'epoca omonima (1600-1868).

Sakamoto Ryōma

 Saigō Takamori

Ma Marunouchi Nakadori ha ancora altro da offrire. Citerò soltanto due esempi: il Garden Contest, un concorso temporaneo che consiste nell'esposizione di piccoli giardini allestiti lungo il viale, dando un particolare tocco di vivacità, e Mc Forest, una mostra organizzata dalla Mitsubishi per autocelebrarsi in pompa magna facendo conoscere ai visitatori le grandi iniziative che porta avanti per la salvaguardia delle foreste. Tralasciando questo stucchevole autocompiacimento, bisogna ammettere che lo spazio espositivo è molto interessante: al piano terra c'è un'installazione tutta di legno chiamata "Mori no kosuta" 森のコースター, ovvero "Le montagne russe della foresta". Si tratta di inserire una pallina nella fessura d'entrata e seguirne il corso lungo una complicatissima quanto affascinante struttura di legno, realizzata con meccanismi precisi ed dinamici (un po' alla Pitagora Switch). 

 Garden contest

  Garden contest

森のコースター Le montagne russe della foresta

Al secondo piano invece c'è una mostra sulla storia della compagnia. Mi è stato dato un IPad con il quale potevo scattare fotografie al numerino posizionato sui pannelli attaccati al muro, per poi visualizzarne la spiegazione sull'IPad. 
Lì accanto, come se la tecnologia nella stanza non bastasse, c'era un maxi schermo touchscreen posizionato sopra un tavolo che proiettava l'immagine del mondo: potevi scegliere le varie icone che rappresentavano le attività della Mitsubishi nel mondo e poi "lanciarle" verso il bordo dello schermo per far partire il video relativo sull'altro maxi schermo incastonato nella parete.
C'avrò perso una mezz'ora solo per ubriacarmi con questi gingillini tecnologici. E nel frattempo la Mitsubishi mi bombardava di slogan e pubblicità autocelebrativi. Come ad esempio i tre principi della società, scritti in bella calligrafia e spiattellati sul muro: responsabilità comune nei confronti della società, integrità e lealtà, conoscenza dei popoli attraverso il commercio.





Uscita dalla Mitsubishi, era ormai tardi. Ho proseguito lungo il vialone pavimentato della Marunouchi Nakadori, osservando le varie vetrine, eleganti anche nel non mostrare prezzi che solo la "magica" carta di credito di Richard Gere in "Pretty Woman" avrebbe potuto permettersi.





E poi, come ogni boulevard signorile e raffinato che si rispetti, eccolo lì, Tiffany subito all'angolo.
Naturalmente non poteva mancare la pasticceria sul lato opposto della strada. Tanto per non farsi mancare neppure una classica "Colazione da Tiffany".





4 commenti:

  1. Ricordavo una cosa simile a quella delle tegole ed era avvenuta sempre a Ishinomaki con una statua di Kamen Rider, presente anche tra quelle di bronzo di cui parli :D
    E questa Ai Fukuhara deve essere molto amata in Giappone se viene accostata a personaggi con una storia molto più significativa della sua :)

    Mi chiedevo cosa centrassero le foreste con la Mitsubishi, poi ho scoperto che oltre alle automobili e all'elettronica è impegnata anche in altri settori industriali, quindi deve avere una certa importanza in Giappone, cosa che un po' le farebbe "perdonare" questa eccessiva (e stucchevole) autocelebrazione xD

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  2. Sì, la Mitsubishi ha le mani in pasta OVUNQUE.
    Poi quanto si impegni realmente per le foreste... beh, è da vedere... XD

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