Anche una tranquilla giornata universitaria può rivelare piccole, inaspettate sorprese.
Uscendo da lezione, vedo un numeroso assembramento di studenti in uno spazio aperto tra gli edifici del campus. Mi avvicino e vedo sul palco una ragazzetta con una medaglia in mano, sorridente, mentre tutti le scattano miriadi di foto.
Scopro che costei è Miyake Hiromi, una ex studentessa dell'università Hosei che, come l'enorme striscione dietro di lei spiega, nel marzo 2008 si è laureata in "Career Design", ed è tornata nella sua "università madre" per celebrare la vittoria della medaglia d'argento nella disciplina del sollevamento pesi, categoria 48 kg, alle Olimpiadi di Londra di quest'anno.
Improvvisamente, dopo che varie personalità si sono schierate sul palco, parte la musica: nell'angolo in fondo a destra c'è la piccola banda universitaria che inizia a suonare l'inno dell'università mentre di fronte al palco, alcuni studenti si esibiscono in una sorta di "balletto" (oddio, definirlo così mi pare un po' esagerato) celebrativo.
L'inno dell'università Hosei ha un certo non so che dell'imponente coralità dell'Internazionale, con un retrogusto di solennità alla Edward Elgar (tipo Pump and Circumstances, per intendersi).
Giusto per farsi un'idea... (prossimamente la traduzione...)
Terminata la cerimonia, alla quale ho assistito con una certa soddisfazione, esco dai cancelli dell'università, dove sento un gran vociare al megafono. Mi avvicino e ci sono due ragazzi che distribuiscono volantini che cerco di prendere appagare la mia curiosità. La ragazza vede che sono gaijin, straniera, ed inizia a spiegarmi - mezzo in giapponese, mezzo in inglese - il motivo della loro protesta. I motivi in realtà sono due: il primo è che, essendoci tra poco una non ben precisata festa universitaria, loro si oppongono all'eccessivo sbevazzamento con conseguente micidiale ubriacatura. E vabbè. M'è sembrata un po' una protesta "da catechismo", alla Ned Flanders insomma. Il secondo, ben più interessante, è la protesta contro la riapertura delle centrali nucleari che, come la ragazza mi spiegava, nonostante il governo abbia detto "Tra 30 anni usciremo completamente dal nucleare!", in realtà è lì zitto zitto che ne sta costruendo altre due...
"Politici bugiardi!" mi ha detto. E questa cosa ha un certo non so che di familiare.
"Politici bugiardi!" mi ha detto. E questa cosa ha un certo non so che di familiare.
Carina questa cosa di festeggiare un ex studente che ha raggiunto un traguardo sportivo! E carino anche l'inno (aspetterò anch'io la traduzione), praticamente da quel canale mi sembra di capire che ogni università ha il suo :D
RispondiEliminaconclusione inquietante, ma se anche fosse vero l'ultima parola spetta sempre all'imperatore, no?
Purtroppo l'imperatore non ha tutto questo peso a livello politico... è più un'istituzione di rappresentanza :(
RispondiEliminaCredo che dietro la questione del nucleare ci siano grandissimi interessi economici che è difficile contrastare, anche se la gente è stufa/preoccupata/arrabbiata e non vuole più correre il rischio di rivivere quanto successo a Fukushima...
non ha parola neanche per questioni così importanti?
EliminaSo che i giapponesi non sono dei santi rispetto agli altri popoli (altrimenti, ad esempio, non esisterebbe la yakuza) ma mai avrei pensato che anche lì la politica potesse fare magheggi vari per interessi economici... cioè, almeno lo facessero con la falsa convinzione che meglio dell'energia nucleare non c'è ancora nulla, nonostante l'altissimo rischio di catastrofi, come quella già capitata...
Ciao a tutti, complimenti per il blog Alex. No l'imperatore non ha alcuna voce in capitolo e non si può occupare in alcun modo di politica. Politica che da almeno 60 anni è notoriamente corrotta e connivente con i poteri forti. L'unica differenza (non da poco) rispetto a noi, è che quando beccano un politico con le mani nella marmellata, questo si dimette subito.
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