Dopo l'esperienza kyotese nel dormitorio dell'università, seppur serbando dei bei ricordi, c'era la necessità di un cambiamento. Ho avuto la fortuna che mi venisse proposto di condividere un appartamento vicino ad uno dei quartieri più pittoreschi e vivaci della città, Shimokitazawa, e la scelta si è rivelata - ad ora - azzeccata.
La casa ha un'essenza tipicamente nipponica, un'essenza che consiste nelle sue dimensioni.
Ridotte, molto ridotte.
Non è un caso che le case giapponesi siano state definite in passato "usagi goya" (ウサギ小屋), ovvero "gabbie per conigli". Tutto è molto ristretto ed essenziale, ci si incastra un po' come le formine del Tetris. Ma è proprio questo che rende l'esperienza divertente.
E poi, uno dei pezzi forti è sicuramente la vista del monte Fuji.
Con il caldo umido che tormenta queste notti tokyesi*, come chiedere un panorama più rinfrescante questo? Due bei condizionatori.
E poi vabbè, c'è quella specie di altura nel mezzo.
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*C'è chi si ostina ad usare "tokyota" come aggettivo derivato da "Tokyo". A me "tokyota" non piace. Ha un suono orribile. E poi fa rima con "idiota".Quindi userò sempre e comunque "tokyese".
Ho trovato molte foto sulle strade di Shimokitazawa, per farmi un'idea della zona dove ti trovi, davvero suggestive! ;)
RispondiEliminaho sempre utilizzato tokyesi, al massimo tokyani ma tokyota non si può proprio sentire!
battuta scema: sarebbe stato un accostamento perfetto quello del monte Fuji con i condizionatori della Fujitsu xD
Eheh vero! Comunque sono andata in terrazzo a controllare che non fossero proprio Fujitsu! Purtroppo no XD
RispondiEliminaPeccato ahah!
ahahaha già, peccato, magari ci sarà qualche famiglia nei dintorni che avrà pensato all'accostamento e ce l'ha xD
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